Il cambiamento climatico è una tematica che viene affrontata quotidianamente perché quotidiane sono le espressioni e le manifestazioni quali variazioni di meteo e temperature.
Il riscaldamento globale, l’aumento delle temperature e il cambiamento del clima sono le conseguenze che ci troviamo ad affrontare: oggi la terra si sta surriscaldando rapidamente – alcuni scienziati non escludono che la Terra si trasformerà in un’altra Venere – e il futuro sarà sempre più caldo. Le alte temperature sono in grado di alterare gli equilibri degli ecosistemi – dalle foreste agli oceani – e anche l’agricoltura risente già di questo cambiamento.
Non possiamo pensare di tornare indietro e ripristinare l’equilibrio precedente il XIX secolo ma possiamo certamente adottare una nuova strategia ecologica per contrastare il surriscaldamento globale e mettere in pratica azioni consapevoli e virtuose, in base alle nuove esigenze climatiche e di evoluzione del pianeta, per tutelare risorse naturali, sociali e umane.
L’agricoltura biologica, l’educazione ambientale e il consumo consapevole sono alcune delle buone pratiche da osservare per ottenere una stabilità produttiva e sostenibile che garantisca un nuovo equilibrio fra natura ed essere umano.
Se prima la primavera – che va tradizionalmente da marzo a giugno – era la stagione dei mandorli in fiore, la fine dell’estate – inizi di settembre – era il periodo migliore per la raccolta dei pistacchi e l’autunno – da settembre a dicembre – lo era per nocciole e noci, da oggi, probabilmente, dovremo rivedere il calendario che da sempre ha cadenzato le pratiche colturali tradizionali.
Difatti, sempre nel rapporto Mintel, si legge: “Entro i prossimi due-cinque anni sarà necessario introdurre alimenti innovativi in grado di aiutare le persone a resistere alle ondate di calore, a riscaldarsi durante i periodi di freddo intenso e a trovare conforto durante le emergenze meteorologiche”.
L’estratto invita a considerare l’integrazione nella nostra dieta di nuovi cibi, cibi sempre più sani che consentono di soddisfare il fabbisogno giornaliero e anche cibi nuovi, che renderanno la nostra alimentazione “innovativa” sia dal punto di vista della preparazione che del packaging.
Ci stiamo incamminando, dunque, lungo un percorso che ha a cuore la salute dell’umanità e del pianeta, che punta sull’innovazione e sull’uso responsabile delle risorse e che ha un’unica direzione: quella del rispetto, per noi stessi e per la terra che ci ospita.
Santo Santaniello ha affrontato il tema del cambiamento climatico attraverso il calendario istituzionale 2024: scoprilo sui social, mese per mese.